Quando arrivarono i dischetti del nostro amico Baccarini la felicità arrivo alle stelle , io e Alessandro Gatti eravamo contentissimi , finalmente la nostra politica aveva iniziato a sensibilizzare qualche appassionato. Ma avevamo cantato vittoria troppo presto, i problemi iniziarono quando tentammo i primi dump. I dischetti tanto decantati erano sporchissimi e solo con tanta fatica si riusciva a fare 1, max 2 dischetti al giorno. Cioè capite?? Avevamo oltre 1500 dischi da dumpare , molti con software inedito, e non si riusciva a copiarne nemmeno uno per colpa della patina di grasso, sporco e muffa che si era depositata sui floppy in oltre 30 anni. Inoltre il supporto era diventato talmente fragile che se si puliva più volte si rischiava di portare via il supporto magnetico creando letteralmente un buco sul disco. Insomma l’entusiasmo si trasformo presto in un incubo.
Ma come potevamo risolvere?? Dopo aver rotto e buttato un paio di floppy da 3,5 che con solerte pazienza avevamo cercato di modificare bucando lo chassis con un piccolo drill, capimmo che nemmeno quella era la strada da percorrere. Ci serviva qualcosa per pulire i dischi in maniera semplice e veloce, ma cosa?? Non sono mai stato un genio ma dovevo tentare qualcosa…e cosi scatto il MacGyver che è in me , anzi in ogni bambino. Mi ricordai che in casa avevo una scatola di Meccano con cui giocavo da piccolo, ve lo ricordate il Meccano?? In una vecchia scatola di legno accantonata in garage erano riposte ancora strisce di metallo perforate, barre, ruote, pulegge, ingranaggi, e assi per meccanismi, dadi e bulloni ancora perfettamente conservati. Il primo modello lo feci con quello , nella scatola c’era tutto quello che mi serviva… base, viti e pezzi vari che una volta assemblati erano perfetti per il primo prototipo. Il toscanaccio Chini mi aveva mandato qualche giorno prima 2 adattatori (telaietto e manopola) per eseguire la pulizia dei floppy ma la cosa risultava complicata, per farla funzionare bene servivano almeno 3 mani, una per tenere il telaietto con il floppy , un altra per girare la manopola e un altra per passare il cotton fiocc imbevuto di isopropilico. Così, aiutandomi con un motorino di un datacassette alimentato a 6 volt e collegando la manopola ad una carrucola sviluppai finalmente il mio primo Frankenstein mod. 1.0
Con un paio di molle della tastiera del Commodore 64 ,avevo escogitato anche un metodo per sganciare facilmente il floppy .. bastava girare la manopola sulla sinistra e si poteva inserire uno nuovo disco.
Il sistema funzionava abbastanza bene ma si sentiva la necessità di fare le cose in maniera più accurata. Ad esempio avevo dovuto bucare la manopola per inserirci un perno, e il foro non era venuto proprio al centro, quindi quando la carrucola girava era presente un movimento ellittico, tipo quello che si fa con il cerchio dell’hula-hoop.
Ma quel giorno mi sentivo molto attivo e un altro lampo di genio attraverso il mio cervello…(hahahaha sembra vero) Come una medium che scrive in maniera automatica la mia mano correva sul foglio bianco e disegnava modifiche e schemi. Finita la bozza e terminata l’ispirazione fotografai il foglio e lo iniziai al dottor Strange Chini.
Appena ricevuto Chini lo mise nel suo calcolatore elettronico: Un “Brunsviga 15” del 1934 recuperato in un Mercatino alle porte di Siena ed iniziò a sviluppare il progetto.
Dopo nottate di calcoli e conteggi infiniti usci finalmente il prototipo 2.0, e oggi, in maniera segretissima e solo per gli appassionati del DumpClub64, postiamo i disegni creati da questo genio del male. L’unico uomo che è stato in grado di creare un utensile affidabile per la pulizia dei floppy da 3.5
In scala industriale usando chilometri di filamento iniziò la produzione del pulitore 2.0, ma l’aumento della bolletta elettrica dovuta alla crisi Russia-Ucraina gli consenti di fare soltanto 2 copie.
Noi del DumpClub64 ci piace sdrammatizzare , o come si dice a Roma , cazzeggiare, abbiamo scherzato e abbiamo reso la storia in maniera ironica… ma la storia è vera. Prima o poi inizieremo a lavorare sui supporti sperando che ancora siano utilizzabili. Vedremo e vi faremo sapere. Comunque in questo articolo ci sono sicuramente spunti interessanti per costruire il prototipo 3.0 Se qualche altro appassionato vuole darsi da fare per costruirlo ci invii un messaggio. Noi siamo disponibili a testarlo.
Un saluto a tutti.
Roberto e Alessandro
2 Commenti
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Super top!!!! Potreste girarmi il fil stl ? La mia ender freme per stamparlo
Ciao Alessandro, devi chiedere sul gruppo ad Alessandro Chini.