Speciale B29 Superfortress

Ci fu un tempo che questo aereo mise in ginocchio tutta una nazione, mettendo fine in una sola volta ad un intera guerra.

Era il 21 Settembre 1942 , la Boeing inaugurò il primo volo del bombardiere B-29 Superfortress. Una storia che mi ha da sempre affascinato e l’eco delle sue gesta mi riportano ancora a quei indimenticabili giorni.

Oggi sono trascorsi 78 anni dal volo inaugurale cosi ho deciso di fare un piccolo speciale per raccontare un po la storia di questo bombardiere ricordato purtroppo per aver inaugurato l’era nucleare…

… e per i nostri irriducibili visitatori non poteva mancare un download con qualche gioco dedicato per Commodore 64.

Il B-29 Superfortress era un bombardiere strategico, quadrimotore ad elica ed ala media, famoso per aver preso parte alla campagna di bombardamento sul Giappone da parte dell’United States Army Air Forces (USAAF) durante la Seconda guerra mondiale. Poteva raggiungere quasi 600 Kl/h, e una altitudine di 9000 metri, aveva una autonomia di oltre 6000 chilometri e poteva trasportare un carico di oltre 5 tonnellate. Fu il più grande e pesante tra gli aerei ad aver prestato servizio operativo nella seconda guerra mondiale.

Nato come bombardiere diurno d’alta quota, venne però spesso utilizzato per bombardamenti incendiari notturni a bassa e media quota sul Giappone, nonché per lo sgancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Il mattino del 6 agosto 1945 alle ore 8:15 l’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica denominata “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, popolosa città portuale del sud dell’isola di Honshu e dopo 3 giorni ne gettò un’altra su Nagasaki.

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Il momento dell’esplosione su Hiroshima e Nagasaki

Il destino della II Guerra Mondiale era ormai segnato, ma l’Impero giapponese non voleva saperne di arrendersi. Nonostante la Nazione fosse quasi al collasso e la potente flotta giapponese era stata ormai decimata, vasti territori del Pacifico e del continente asiatico erano ancora sotto il loro controllo.

L’obiettivo dei gerarchi del Sol Levante era quello di resistere il più a lungo possibile, nella speranza di imporre un armistizio dignitoso e onorevole. Ma la tenacia dei giapponesi e il ricordo del terribile sacrificio di vite umane pagato poche settimane prima nella conquista di Okinawa indussero il presidente Truman e le forze militari americane a dare l’ok allo sgancio delle due atomiche.

La loro potenza fu devastante. Su Hiroshima il fungo apocalittico in pochi secondi rase al suolo tutto ciò che si trovava in un raggio di 8 km, causando la morte immediata di 80.000 persone. Il numero di vittime fù stimato tra 100.000 e 200.000, quasi esclusivamente civili.

I due Boing B-29 che operarono il bombardamento atomico erano denominati “Enola Gay” e “Bockscar“.

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L’equipaggio del B-29 “Enola Gay” che sganciò l’atomica su Hiroshima
Al centro il comandante Col. Paul W. Tibbets
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Il bombardiere B29 Bockscar protagonista dello sgancio su Nagasaki pilotato dal maggiore Charles W.Sweeney

Una curiosità, il 9 Agosto 1945, giorno in cui fù sganciata l’atomica su Nagasaki, l’equipaggio del B-29 Bockscar non era quello abituale ma quello di un altro B-29, al comando c’era il maggiore Charles W. Sweeney.

L’obiettivo primario era Kokura, ma quel giorno il cielo era oscurato dalle nuvole; dato che il comandante aveva l’ordine di sganciare in condizioni di massima visibilità, si dovette procedere verso l’obiettivo secondario, ovvero Nagasaki. Anche lì il cielo era nuvoloso, ma dato che il carburante stava rapidamente diminuendo il maggiore Sweeney che non voleva abbandonare la bomba in mare, decise di procedere con un bombardamento affidandosi al radar.

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Il maggiore Charles W. Sweeney comandante del B29 Bockscar

Ad un tratto ci fu però un’apertura abbastanza grande tra le nuvole da permettere l’identificazione a vista della città, così la bomba fu lanciata nella zona industriale di Nagasaki sopra la valle Urakami che si trovava a circa 4 km a ovest dal nucleo urbano ed esplose a 400 metri di altezza. Questo causò un numero relativamente inferiore di vittime (circa 40.000 persone) rispetto al primo bombardamento.

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Una replica della bomba atomica Fat Man fatta esplodere su Nagasaki

Il B-29 non ebbe abbastanza carburante per tornare alla base di Tinian o di Iwo Jima e il comandante fu costretto ad un atterraggio di emergenza nell’isola di Okinawa.

Molti ritengono che i due bombardamenti atomici abbiano dato un grande impulso alla resa giapponese, ponendo definitivamente fine alla Seconda Guerra Mondiale. Altri invece sostengono che i giapponesi stavano già organizzando la resa, chiedendo all’Unione Sovietica di intervenire come mediatore, e che i due bombardamenti ebbero il solo risultato di accelerare la resa.

Spero di non avervi annoiato troppo con questo piccolo speciale. Ricordatevi di iscrivervi sul nostro gruppo Facebook in modo da rimanere aggiornati su tutte le nostre novità…

Vi lascio di seguito un piccolo download con una bella raccolta di giochi per Commodore 64 dedicati alla simulazione aerea con particolare attenzione sui bombardieri B-29

  • B1 Bomber Game
  • B1 Nuclear Bomber
  • Dive Bomber v1
  • The Dam Busters
  • Dive Bomber v2

462 Download

Se avete file che volete condividere potete inviarli sulla nostra email dumpclub64@gmail.com nella sezione upload.

A presto.

1 Commento

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  • 23 Settembre 2020 a 09:40

    Bellissimo articolo. Alcune informazioni come quella che Kokura era la città predefinita su cui sganciare la bomba atomica e che la valle Urakami salvò probabilmente migliaia di vite umane,mi mancavano. Grazie! Continuate così!

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